mercoledì 16 dicembre 2009

Note post blocco dello scrittore e pre partenza per Berlino-di nuovo...

Arranco sui tacchi per il centro di Firenze.
Sì, arranco, non cammino. Arranco.
C'è chi si sorprenderebbe per queste parole, non tanto per l'arrancare quanto per i tacchi. Ho resistito per anni con solo scarpe unisex, anche dall'aria piuttosto feroce, e adesso mi ritrovo ai piedi dei tacchi. Sobri, di materiale naturale, non firmati. Ma comunque tacchi. Sto diventando proprio una donnina. Oddio.
Vedermi in giro per il centro coi tacchi dev'essere piuttosto divertente per un osservatore esterno. Non ho problemi sulle superfici lisce, o comunque regolari, ma la pavimentazione del centro è una tortura psicologica degna di Saw.
Non posso fare a meno di domandarmi come abbia fatto GUD a camminare sulle sue scarpe con tacchi vertiginosi su e giù per il centro per anni senza rompersi l'osso del collo.
Guardo le donne sui tacchi a spillo con occhi diversi oggi: delle acrobate degne di stima. Io rischio di ammazzarmi anche solo con questi stivaletti alti, comodissimi per camminare in confronto.
Dovrò proporre di cambiare il regolamento per le gare di marcia, sia maschile che femminile: tutti sui tacchi! Che spettacolo sarebbe...
Arranca che ti arranca, zoppica che ti zoppica, inciampa che ti inciampa, mi viene da riflettere su un grande personaggio della vita urbana di tutti i giorni: l'omino del Leggo.
L'omino del Leggo è un eroe cittadino, a ben pensarci. Ogni mattina passa ore fuori al freddo-un freddo bastardo, aggiungerei-con in mano un pacco di giornali che quasi nessuno vuole, ad eccezione di noi studenti, che abbiamo un disperato bisogno di cruciverba e sudoku per schiacciare le ore di lezione. Sta lì, con la pioggia o con il sole, col vento o la bufera, e in più costretto ad indossare un'orrenda pettorina gialla, quasi ignorato dalla gente, e nessuno che gli dica almeno "buongiorno".
Eppure è lì ogni mattina, pettorina e giornali.
Per me quest'uomo è degno di stima.
Ha una marcia in più anche rispetto all'omino di City: ha un'aria più simpatica, ha più capelli e sta sul lato del marciapiede più trafficato.
Ode a te, omino del Leggo, che te ne stai ogni mattina al solito angolo coi tuoi giornalacci, a qualunque temperatura, sorridente anche senza esser salutato dalla gente!
L'omino del leggo è un modello da seguire per me, perché nonostante tutto è una piccola certezza, e riesce anche a sorridere.
Lo saluto sempre, prendendo la mia fonte di svago quotidiana, e lui ricambia e sorride. Un gesto piccolissimo, ma che mi fa iniziare la giornata un po' meno arrabbiata col mondo, anche quando arranco sulla pavimentazione sconnessa del centro con degli stivaletti col tacco.

2 commenti:

  1. uhuhuh Gud sono io!!!!!
    ma voglio sapere di più. un come non basta.
    voglio un verso dove ed un perchè.
    e poi voglio sapere il resto.
    il resto....
    ed ecco anche il mio accorato appello: "non partireeeeeeeeeeeeeee!!! RESTA!!!!!io ti amo!!!!non partire per Berlin!!!!!"

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  2. Passi avanti... :P
    Piano piano, anche se sul tacco basso (immagino).
    Buon viaggio!
    E buon divertimento...

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