domenica 4 luglio 2010

Nothing Is Everything

I rondinini sono volati via. Almeno così sembra. Erano diventati belli grossi, le penne, tutte ordinate, hanno sostituito le piume. L'ora di imparare a volare arriva.
Le zanzare invece prolificano, e cominciano l'annuale assalto ai miei piedi.
Un anno fa, esattamente in questo stesso giorno, mi liberavo dall'ansia degli orali per gli esami di stato. Riuscirono a convincermi ad indossare una camicetta per l'evento-tutt'ora non so come.
Sudata dalla testa ai piedi, torturando i poveri fogli di carta della mia tesina con le mani, mentre cercavo di non bestemmiare inavvertitamente ad alta voce per il panico, pensavo. Mancava qualcosa. Qualcosa non era come me lo sarei aspettato, come me lo figuravo da mesi e mesi, fino a poco tempo prima, e non volevo voltarmi per vederlo. C'era un vuoto. Un spazio vuoto. Una sedia vuota. Chi avrebbe dovuto occuparla probabilmente dormiva, non saprei dire dove.
Strano come quel vuoto sembrasse risucchiare tutto il mondo. Eppure, non ha cambiato niente, in realtà. Superai gli esami con il mio dignitosissimo 86, vantando la soddisfazione di 15/15 al tema, con complimenti da parte della prof-e, per dirla proprio tutta, non avrei saputo che scrivere se non ci fosse stato quello spazio vuoto. Ma in quel momento mi era insopportabile.
Circa sei mesi fa, ho scritto qualche frase sui vantaggi del nulla. Del vuoto, appunto. Ma lo intendevo in un senso del tutto diverso. Un foglio bianco è ancora tutto da scrivere. Il tempo a venire deve ancora essere riempito. Infinite possibilità. Possibilità che sì, possibilità che non. Il salto della fede. Non che abbia mai amato particolarmente Kierkegaard.
Oggi saprei come riempire lo spazio su quella sedia. Se si tratti di un terreno più fertile, adesso non posso saperlo. Possibilità che sì, possibilità che non.
Ti ho dato un foglio bianco, tu me ne hai restituiti tre. Piano piano il nulla diventa qualcosa, l'inchiostro si spande e prende forma. A volte cola e macchia il copriletto. Può anche essere divertente.

1 commento:

  1. Quel posto Gli fu vietato da te e da altri. Io e lui lo sappiamo, come tu lo sai. Quel giorno mise la sveglia e si alzò, e sperò andasse tutto bene, e così fu.a
    In bocca al lupo per la nuova sedia, speriamo sappia occuparla validamente...

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