venerdì 6 novembre 2009

Un cuore di piombo per una stella di carta

Oggi vorrei raccontare una storia.
Chi ha avuto la sfortuna di viaggiare assieme a me sa bene che c'è sempre il momento della storia, della novellina della buona notte. E' inevitabile: io sono una logorroica narratrice, e alle mie storie non c'è scampo.
Per chi mi conosce dico sin da ora che no, non si tratta di Baccellino, del Gatto Mammone o delle Principesse dal Cuore di Ghiaccio. Non stavolta.
Oggi vorrei raccontare una storia che tutti già conoscono, ma di cui ritengo vada sottolineata la poesia una volta di più.
Questa è la storia dell'Intrepido Soldatino di Piombo.
Come molte altre, questa storia parla di un diverso.
Quando il bambino aprì la scatola di soldatini che gli era stata regalata non seppe trattenere la sua gioia. Ma a questa gioia va aggiunta la meraviglia che lo prese quando vide che uno dei soldatini era speciale, differente da tutti gli altri. Questo soldatino, l'ultimo della scatola, aveva qualcosa che non andava. Aveva una gamba sola. Eppure stava bene in piedi, come tutti gli altri. Ma aveva una gamba sola. Proprio per questo, il Soldatino divenne subito il preferito del suo piccolo proprietario.
Ma in quella cameretta non risiedevano solo il bambino e i soldatini. Vi erano balocchi d'ogni tipo, pupazzi, giocattoli a molla, di quelli che oggi non si vedono più, ma che conferivano alla stanza quell'aura magica che è propria di tutte le fiabe.
C'era poi un abitante della camera che, come il nostro Soldatino, aveva qualcosa di speciale. Era una ballerina di carta. Ed era bella. Fragilissima, esile, sottile. Stava in equilibrio sulla punta di uno dei suoi delicati piedini, le braccia protese verso l'alto, l'altra gamba, tesa dietro, seminascosta dalle pieghe del vestito. Come il Soldatino posò gli occhi su di lei, splendida, in piedi come lui su una gamba sola, sentì il suo piccolo cuore di piombo sussultargli nel petto.
Capì sin dal primo istante che erano spiriti affini, la stessa essenza. Mai avrebbe pensato di trovare qualcosa di tanto meraviglioso. Qualcuno da amare.
Ma la bella Ballerina non era l'oggetto del desiderio solo del Soldatino. Anche lo Gnomo, scuro e gobbo, ne era innamorato. E quando vide il Soldatino lanciare lunghi sguardi alla Ballerina, subito nel suo minuscolo cuore nero come la pece nacque l'invidia. Perché lo Gnomo non era speciale. Lo Gnomo era solo malvagio, e, come in tutte le fiabe, la malvagità gli aveva dato forma. Perché le fiabe hanno questo potere, tutto è semplice, tutto si può facilmente riconoscere, bello vuole buono, brutto vuole cattivo, e tutti sanno sin dal principio cosa aspettarsi. Ma questo non vale per il nostro mondo. E forse è una fortuna.
Ad ogni modo, non fu l'invidia dello Gnomo la causa dell'inizio dell'avventura del nostro Soldatino. Il bambino lo posò sul davanzale della finestra, ingenuamente, come fanno i bambini, senza pensare che non è quello il luogo migliore dove lasciare i propri giocattoli. Il vento, infatti, lo spinse giù, e lo fece cadere in strada, sotto la pioggia.
Chissà cosa pensò il Soldatino. Chissà cosa si agita in un cuore di piombo. Un cuore di piombo che batte per una leggiadra ballerina di carta.
E così, il Soldatino stava là, sulla strada, con la pioggia che cadeva dal cielo plumbeo. Qualcuno, non saprei dire perché, lo raccolse e per gioco lo mise in una barchetta di carta, che lasciò andare su un rivolo d'acqua. E così ben presto il Soldatino finì dritto dritto nelle fogne.
Un luogo oscuro, sporco, pieno d'acqua in cui un pezzo di piombo potrebbe subito affondare. Specie se naviga a bordo di una piccola imbarcazione di carta, che può sciogliersi in poco tempo.
E fu nelle fogne che il Soldatino si trovò ad affrontare nuovi pericoli, come un grosso topo che tentò di afferrarlo e rovesciare la sua barchetta. E infatti la barchetta affondò, e il Soldatino andò giù, giù, giù, nell'acqua nera.
Un grosso pesce dovette pensare di certo che si trattasse di un ghiotto boccone, perché aprì le fauci e lo ingoiò in un batter d'occhio. E allora fu il buio, solo il buio.
Immaginatevi ora di essere immersi nella più totale oscurità, con la certezza di non uscirne mai più, sapendo che tutto ciò per cui il vostro cuore batte ancora è lontano da voi, forse tra le mani di qualcuno che non merita qualcosa di così prezioso, che non è in grado di capirlo, di sentirne tutta la meraviglia. Soli, nel buio, col cuore spezzato, solo voi e le vostre lacrime, mentre il tempo non scorre mai, e la vita, non sapete neppure più che cosa sia. Se gli occhi di piombo del Soldatino fossero stati in grado di piangere quante lacrime avrebbero versato!
E poi, d'un tratto, la luce. Abbagliante, per chi è stato immerso nelle tenebre così a lungo. Il ritorno alla vita, all'aria fresca, al colore, all'amore.
"E' lui, è il Soldatino!"
Incredibile ciò che era capitato, un miracolo, sapientemente diretto dal Caso. Il pesce che aveva inghiottito il Soldatino era stato pescato, portato al mercato, dove era stato acquistato proprio dalla governante del suo piccolo proprietario, che gli aveva aperto la pancia e vi aveva ritrovato il nostro piccolo eroe di piombo, che tornò dritto dritto nella cameretta da cui era partito, a rimirare la sua raggiante amata di carta.
Tutto è bene quel che finisce bene.
No.
Mi piacerebbe ora poter dire che questa è la fine della nostra storia, con il Soldatino e la Ballerina finalmente uniti, felici e contenti. Ma non è così. Perché il Soldatino doveva fare i conti con lo Gnomo.
Egli era verde d'invidia, e aveva già usato la sua magia per cercare di sbarazzarsi del suo rivale, mandandogli incontro tutti quei pericoli. Ma non era bastato. Il Caso, o forse Amore stesso, aveva riportato il Soldatino alla sua Ballerina, e lo Gnomo niente aveva potuto fare per impedirlo.
Così, usò l'ultima freccia del suo arco. E non fallì. Convinse il bambino a liberarsi del Soldatino, quell'inutile, deforme pezzo di piombo, zoppo e puzzolente di pesce. E il bambino, con l'avventatezza che è di tutti i bambini, lo gettò nel fuoco.
E fu allora che qualcosa di ancora peggiore accadde. Un nuovo soffio di vento entrò violentemente nella stanza e rapì la Ballerina, scagliandola tra le fiamme.
E fu lì, nel fuoco, che per un brevissimo istante i due furono così vicini da essere quasi sul punto di toccarsi. Un attimo. Il primo e l'ultimo. La Ballerina fu incenerita in una frazione di secondo, e il Soldatino la vide ridursi in polvere di colpo davanti ai suoi occhi. Ma il piombo non si distrugge in modo altrettanto rapido.
"Il giorno seguente, facendo le pulizie di casa, qualcuno mescolò le ceneri, ignorando, contrariamente alle intenzioni del diavoletto, di unire per l'eternità il soldatino di piombo e la ballerina di carta. A meno che il vento non disperda il piccolo mucchio di polvere grigia!"
Questa è la storia dell'intrepido Soldatino di Piombo e della Ballerina di Carta, uniti per un istante soltanto, in una fiammata.

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