lunedì 19 ottobre 2009

Verranno a chiederti del nostro amore

Quando in anticipo sul tuo stupore
verranno a crederti del nostro amore
a quella gente consumata nel farsi dar retta
un amore così lungo
tu non darglielo in fretta

non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell'amore
dopo l'amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre"
nell'ipocrisia dei "mai"

non sono riuscito a cambiarti
non mi hai cambiato lo sai.

E dietro ai microfoni porteranno uno specchio
per farti più bella e pesarmi già vecchio
tu regalagli un trucco che con me non portavi
e loro si stupiranno
che tu non mi bastavi,

digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani
dove l'amore non era adulto e ti lasciavo graffi sui seni
per ritornare dopo l'amore
alle carenze dell'amore
era facile ormai

non sei riuscita a cambiarmi
non ti ho cambiata lo sai.

Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre
come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre
i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro
i tuoi occhi assunti da tre anni
i tuoi occhi per loro,

ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo
o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo
e troppo stanchi per non vergognarsi
di confessarlo nei miei
proprio identici ai tuoi

sono riusciti a cambiarci
ci son riusciti lo sai.

Ma senza che gli altri non ne sappiano niente
dirmi senza un programma dimmi come ci si sente
continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al dito
farai l'amore per amore
o per avercelo garantito,

andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori
o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori
o resterai più semplicemente
dove un attimo vale un altro
senza chiederti come mai,

continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai.
-Fabrizio De André

E adesso?
"Adesso pulire!" rispondevano una volta le formiche del mio diario Black Power.
Raccattare i cocci e andare avanti insomma.
Voltare pagina, cambiare aria, fare un altro giro di boa, fare la muta... Chiamatelo come vi pare, si parla sempre della stessa cosa.
Sì, è il momento della svolta. E io la mia svolta l'ho avuta. Anche se non è quella che mi avevano consigliato.
La svolta riguarda gli occhi con cui guardo le cose, il modo in cui vivo i miei sentimenti, in cui inseguo i miei sogni.
Già, si parla di nuovo di sogni. E di illusioni. Roba che fino a poco tempo fa avrei lasciato ai romantici. Non la ritenevo materia per me, mi ritenevo una donna di scienza, e lo sono ancora. Eppure non posso non rimproverarmi di aver voluto applicare per forza la ragione a cose che con la ragione hanno veramente poco a che fare, e mi ritenevo più intelligente degli altri per questo. E mi sbagliavo. Di grosso anche.
I sentimenti vanno vissuti, liberati, lasciati scorrere attraverso tutto il corpo, il cuore, gli occhi. Tentare di razionalizzarli li soffoca, li uccide, li fa accartocciare come le pagine dei libri bruciati.
Non si può ricondurre tutto alla stessa materia. Le cose sono sempre molto più complesse di quello che sembrano, e hanno sempre più di una faccia, e non una sola parola per definirle.
E quando "verranno a chiederti del nostro amore", sai bene che le parole non potranno mai bastare a descrivere qualcosa di così incredibilmente complicato.

1 commento:

  1. Però adesso un po' di ragione ci vuole, soprattutto la ragione wirtrational...

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