sabato 7 novembre 2009

I ricci si chiudono, tu cosa sei?

Comincio veramente ad averne fin sopra i capelli.
Adesso basta.
Adesso veramente basta.
Che diamine ha in testa la gente, mi domando.
Che cosa pensate di fare?
"Vivere!"
Ah, ok. Vivere. Certo.
Spesso mi capita di parlare con persone che mi dicono che con il mio atteggiamento "non vivo più", forse hanno anche ragione. Ma io non risiedo più nel Mondo Convesso, ormai.
Avete presente il Dr. Manhattan? Il tizio fosforescente di Watchmen, quello che va a giro tutto il tempo con il suo grosso pene blu e che ha UN tono di voce, per intendersi. Ecco. Diciamo che al momento la mia percezione del tempo e del mondo si avvicina più alla sua che a quella degli esseri umani-e lo dico con licenza poetica.
Io non vivo più, dunque. E' ciò che mi avete detto.
Benissimo. Allora permettete che vi racconti qualcuna delle vostre storie, a testimoniare quale sia la vita che intendete.

I.
Una ragazza ha una storia con un ragazzo. Lei lo ama. Davvero. Gli dà tutta se stessa, condivide tutto con lui. Dopo parecchio tempo-un anno e mezzo? due anni? non ricordo-lui la lascia. E in malo modo, per di più. Le dice che non la ama, e da tanto, che era questione di "comodità". Il mondo, d'improvviso, crolla.
Un mese dopo-ma probabilmente anche meno, non ricordo neanche questo-la ragazza ha un nuovo fidanzato, si dice soddisfatta, viva, felice. E innamorata.
II.
Un uomo è fidanzato con una sua coetanea. E' innamorato, lei pure. Nel tempo libero naviga in internet, scrive a ragazzine adolescenti o poco più, cercando di allacciare un rapporti a sfondo puramente sessuale. Si lamenta spesso dell'immaturità delle sue interlocutrici.

Io davvero non capisco. Non capisco che diamine cerchi di fare la gente, non capisco cosa voglia, non capisco perché agisca così, non capisco come pretenda di dire che va in cerca dell'amore se poi il modo in cui si lega agli altri è questo.
Non capisco perché dopo un rapporto importante, bello, che ci ha segnato profondamente si senta il bisogno di ripiegare in fretta e furia per far vedere che si è in grado di "reagire", che "si va avanti", che si è "forti".
Non capisco perché finché una storia non è ufficialmente iniziata, finché il patto non sia stato sigillato molti si sentano liberi di fare i propri porci comodi come e quando pare loro, senza nemmeno porsi il problema.
Non capisco perché persone che hanno o che dicono di avere un bel rapporto si rifugino in squallide relazioni virtuali, il cui odore di sperma rappreso si può sentire a chilometri di distanza, per poi lamentarsene continuamente, ritenendosi al di sopra di chiunque vi sia all'altro capo del filo.
Non capisco.
Non capisco, non capisco, non capisco.
Cosa credete di fare?
Questo è il vostro "vivere"? E' questo?
Grazie tante, ma non ci sto.
Voglio la mia strada, la mia strada difficile, la mia strada lunga, la mia strada tortuosa. E se non vi sembra vita, vi dò un consiglio che, per quanto classico, si dimostra sempre valido: guardatevi allo specchio.

1 commento:

  1. ma sta gente sa cosa vuol dire amare?
    cioè, dai, prima di scomodare un sentimento del genere, prima di giocare col cuore degli altri, forse, dico io, è meglio riflettere un attimo di più.
    che poi, le parole riflettere, amore e vivere non hanno più un significato nella gente d'oggi.

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