martedì 3 novembre 2009

A me la pioggia

...and it's hard to hold a candle
in the cold November rain...
-Guns N' Roses

Sorvoliamo sui miei fallimenti nello studio della chimica.
Sorvoliamo sulle galle su mani e piedi, sul sesso tra protozoi e sul vomiticcio nero.
Sorvoliamo sul fatto che in questi giorni mi sento la testa talmente imbottita d'ovatta che non sono minimamente in grado di pensare e agire da persona normale-ho persino sbattuto contro una porta a vetri chiusa, ma dico, si può essere così idioti?
Sorvoliamo sugli eccessi d'emotività dell'ultima settimana, su Sex & The City e sulla lacrima facile.
Sorvoliamo sul fatto che mi sto progressivamente tramutando in un cliché di donna-e quarantenne, per di più.
Sorvoliamo su tutto questo.

Ieri a Firenze c'era la nebbia. Be', più o meno.
Un freddo allucinante, aria in cui galleggiano particelle d'acqua già congelata, umidità, foschia.
E poi la pioggia.
In effetti ci voleva coraggio per chiamarla così. Poche goccioline cadute durante la lezione di zoologia, ma hanno fatto il loro effetto.
Esco dall'università e il miracolo è avvenuto: una fioritura di ombrelli che camminano su e giù per le strade. Succede sempre così, anche quando non si può veramente parlare di pioggia. Come cade la pria goccia si schiudono in tutta fretta, e agli angoli delle strade i venditori spuntano come funghi, in meno di un secondo.
"Vuoi un ombrello, bella?"
E no che non lo voglio, l'ombrello! Non sta nemmeno piovendo davvero! Eppure eccoli là, hanno invaso i marciapiedi, ombrelli di tutti i colori, di tutte le forme e dimensioni possibili.
Uno scudo tra noi e il cielo, e quello che ci cade addosso da lassù, più o meno inaspettatamente. Che venga giù a torrenti o a schizzi pare non faccia differenza: ci vuole l'ombrello, fine della storia. Bisogna proteggerci. E poi ora c'è pure la suina, non sia mai che ci si possa prendere qualcosa.
Che strana la gente che corre ai ripari. Com'è buffa. Si scherma dalla pioggia, dal sole, dal vento, dall'aria, dal fango, dal freddo, dal caldo, dal dolore, dalla delusione, dalla solitudine. Dai sentimenti. Dai propri sentimenti. Dall'amore. E dice di cercarlo. Ma che cerchiamo? Cosa vuoi che ti succeda finché stai sotto un ombrello, un paralume, una campana di vetro.
Non voglio l'ombrello. Se piove voglio prendermi la pioggia.

3 commenti:

  1. ma se prendi l' acquazzone poi ti viene il raffreddore, e se peggiora diventa bronchite e poi polmonite e poi alla fine muori rantolante perchè non hai voluto l'ombrello. l'ombrello va usato con consapevolezza di causa...

    RispondiElimina
  2. Il Bushido dice:

    Quando piove, non corre sotto i cornicioni. TI bagnerai ugualmente. Cammina invece con determinazione nel mezzo della strada, ti bagnerai meno.
    Questo significa che devi affrontare ogni cosa con determinazione frontale.

    RispondiElimina
  3. sorvoliamo sul fatto che gli effetti della prima parte del post sono dati da un uso importante di tusaicosa.


    per me sotto gli ombrelli c'è gente fragile, impaurita. Sola, che trova unica protezione nell'ombrello.

    RispondiElimina