domenica 21 marzo 2010

Lo Gnomo

Oggi vorrei raccontare una storia.
Chi ha avuto la sfortuna di viaggiare assieme a me sa bene che c'è sempre il momento della storia, della novellina della buona notte. E' inevitabile: io sono una logorroica narratrice, e alle mie storie non c'è scampo.

Forse qualcuno dei miei lettori più fedeli ricorderà queste parole. Le usavo per aprire uno dei miei pezzi il 6 novembre 2009, quando volli raccontare, con parole mie, una classica fiaba, L'Intrepido Soldatino di Piombo. Una di quelle storie che ai bambini non si dovrebbero raccontare. A me faceva sempre morire di crepacuore.
Ma oggi non sono qui per raccontare una storia d'amore tra un soldatino con una gamba sola e una piccola ballerina di carta. Oggi voglio spostare l'attenzione su un altro importantissimo personaggio: lo Gnomo.
Per chi di voi non lo ricordasse, lo Gnomo era innamorato della Ballerina di Carta, e fu proprio lui con i suoi poteri magici a trascinare il Soldatino nelle sue avventure, e infine a causarne la morte. Ma soprattutto, lo Gnomo, uccidendo il Soldatino, fece in realtà in modo che anche la Ballerina, la sua amata, cadesse tra le fiamme. Così, distrusse il suo stesso sogno.
Ora, mi pare chiaro che lo Gnomo non volesse che la sua Ballerina bruciasse. Lui, a modo suo, la amava. Ma era uno gnomo. E gli gnomi, come ci raccontano le fiabe, sono malvagi. E quindi, il suo amore per la Ballerina non era un amore cieco, ma orbo.
E' diffusa, anche se a livello di inconsapevolezza, l'idea che per fare il bene della persona amata si debba farle del male. E' un modo completamente egoistico di vivere l'amore, che di per sé lo è già. Ma questo è anche veramente dannoso. E per entrambe le parti.
Lo Gnomo non vedeva la Ballerina per ciò che era, la vedeva solo come sua. Cioè solo come ciò che voleva che fosse. Ma, anche nelle fiabe, la realtà è molto più complicata di ciò che si vorrebbe. E la Ballerina non era di nessuno.
Quando si è innamorati, "mio" è una parola che si dice molto di frequente. Ma non è esatta. Ci si può abbandonare a qualcuno, ma ognuno di noi è prima di tutto di se stesso. Una coppia è comunque composta da due individui. Il vero amore dovrebbe essere in grado di comprendere questo.
Lo Gnomo quindi amava solo e soltanto per sé. Era il solo amore che conosceva. Lui voleva la Ballerina, la voleva e basta, non avrebbe neanche saputo che farsene una volta ottenuta, non sarebbe stato in grado di farla danzare, di farla sorridere come faceva di solito, l'avrebbe solo tenuta per sé, come in gabbia. Ma non avrebbe saputo fare diversamente.
Per questo motivo non seppe farsi amare da lei, e per questo motivo, invece di tentare di conquistare il suo cuore, cercò semplicemente di eliminare la concorrenza. Se lui non poteva averla, allora nessun'altro avrebbe potuto.
Ma la Ballerina aveva già fatto la sua scelta. Una scelta che lo Gnomo fece fondere nel fuoco.
Ma se lo Gnomo non avesse fatto gettare il Soldatino nella stufa, lo sportello di questa non sarebbe stato aperto. E se non fosse stato aperto, la folata di vento che fece cadere la Ballerina non ce l'avrebbe cacciata dentro. Lo Gnomo questo non lo poteva neanche immaginare. Lui voleva solo la Ballerina. E non c'era altro.
Niente logica, niente pensieri, e nemmeno sentimenti. Solo desiderio di possesso.
Non si sa cosa abbia fatto lo Gnomo in seguito, se abbia sofferto o meno. Ai lettori interessano solo i buoni.
Ma di una cosa sono quasi sicura: lo Gnomo non era cattivo. Non capiva. E questo, probabilmente, è il peggiore dei mali.

3 commenti:

  1. tra questa ed il principe felice, non so quale mi immalinconisca maggiormente...ohiohi.
    -sospiro-
    L'esasperazione dello Gnomo mi fa riflettere.
    Mi fa pensare che a volte sono stata un po' gnoma pure io e ad altre volte in cui avrei voluto non avere a che fare con pseudo amori di gnomi.
    e sembra difficile trovare qualcuno che voglia il tuo bene e lo voglia tanto da non importi il proprio modo di amare...un equilibrio che sulla carta, prevede così tanti punti essenziali da sembrare impossibile, ma che poi, nella vita vera, malgrado le complessità, si rivela essere la cosa più naturale del mondo...
    a tal proposito devo raccontarti delle stranezze che però rimando causa sonno.
    e comunque, tornando a noi, sono abbastanza d'accordo che lo gnomo non sia cattivo quanto inconsapevole ma credo anche che siamo il frutto delle proprie scelte. per un attimo, nella sua testona, avrà pensato "lo faccio o non lo faccio?" e poi " sììì lo faccio. muahahah" ho fiducia nell'esistenza di una coscienza. Per questo è tutto così più amaro.
    sto vaneggiando.
    me ne dormo.
    ma mi piace quest'uso fiabesco.
    mi ispira davvero.
    Potresti tirarne fuori dispense psicologiche interessanti.
    *
    tivubbì

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  2. Mi ci son ritrovata molto.
    C'è da riflettere a lungo su questa vicenda ma comunque,complimenti,bella davvero.

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  3. Ho sempre vissuto l'innamoramento come la MIA necessità di dare qualcosa, anziché ricevere.
    Quindi difficilmente trasformavo questa voglia in possesso.
    Infatti quando ero solo sentivo la mancanza di qualcuno su cui riversare le mie attenzioni, piuttosto che la carenza di quelle altrui...
    In teoria strano, visto il mio lifestyle, ma anche quello in realtà lo vivo nello stesso modo...

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