martedì 20 ottobre 2009

Guardami negli occhi quando mi abbandoni

Poche cose mi dànno un senso di consolante sicurezza come la fedeltà del mio cane
-Konrad Lorenz

Firenze. Luendì pomeriggio. Ieri pomeriggio, insomma.
Appuntamento col Polly alle 4 davanti al McDonald dentro la stazione. Mi deve dare il suo solito giacchetto di jeans, vuole, come da copione, che gli cucia delle nuove toppe di gruppi metal dai nomi truculenti, ovviamente gratis. Ma per il vecchio Polly questo e altro.
Le lezioni all'università sono finite all'una. Decido di fare una corsa al Miche, per vedere se riesco a beccare un paio di mie vecchie prof. Le lezioni lì finiscono all'una e un quarto. Devo arrivare prima che i ragazzi escano come un fiume in piena, o non riuscirò a combinare niente. Metto il turbo e vado. Ma trovo il deserto.
"C'è stata assemblea oggi, sono andati via tutti alle 11 e 30"-mi dice la bidella in portineria.
Ma che diamine! Una corsa fatta a vuoto. Ed è solo l'una e mezza.
Per riempire il tempo, mi metto a fare il giro delle librerie del centro. Magari trovo almeno uno dei libri che mi servono per l'università.
Prima tappa: Feltrinelli International.
Dopo aver buttato un occhio tra i libri di filosofia, di religione, di teatro (indugio qualche minuto sul nome Majakovskij), mi ritrovo ad osservare qualcosa di più curioso. Nella sezione "filosofie orientali" trovo il celebre Libro delle Risposte, con cui mi diletto per un po', proponendogli in pratica sempre la stessa domanda (l'unica che mi interessi davvero), ma posta con parole diverse. E le risposte tra di loro si equivalgono tutte. Caso. O magari no.
Infine mi decido a posarlo, e mi cade lo sguardo su un altro titolo interessante: "Più conosco gli uomini, più amo il mio cane", di Edward Olivia. Lo sfoglio per un po', divertita, fino a che qualcosa di ancora più magnetico non cattura la mia attenzione. Si tratta di un piccolo libro quadrato, piuttosto sottile, firmato Giorgio Panariello. Il titolo recita "Guardami negli occhi (quando mi abbandoni)", e dalla copertina un paio di grandi, meravigliosi, dolcissimi occhi di cane osservano con un'intensità tale da spezzare il cuore ad una pietra.
Immediatamente prendo il libro tra le mani, con i lucciconi agli occhi e una morsa che mi stritola lo stomaco. Una frase si ripete, si ripete, si ripete, si ripete, per più e più pagine, accompagnata da immagini che mi rimescolano qualcosa dentro: "Perché non mi guardi negli occhi?"
Perché non mi guardi negli occhi?
Lo sguardo rivela molto più di quanto le parole vogliano dire, molto di più di quello che siamo disposti ad ammettere. Le persone che evitano il nostro sguardo non ci ispirano fiducia, e un motivo c'è sempre.
E come possiamo quindi non accorgerci di quando una persona con cui abbiamo condiviso tanto, a cui siamo stati accanto per lungo tempo, che conosciamo come nessun'altro evita il nostro sguardo? Come possiamo non capire che c'è qualcosa che non è stato detto? Non mi guardi negli occhi perché c'è qualcosa nascosto dietro di essi.
Lo capiamo noi, e anche i cani lo capiscono. Qualcosa non va. A differenza nostra, però, loro ripongono nel proprio compagno infinita fiducia. Li molli in mezzo di strada e scappi via? Restano lì, ad aspettarti. Perché tanto torni, vero?
Vero?
Torni a prendermi, no?
Devo solo comportarmi bene, aspettare qui, e tu tornerai... Giusto?
E allora, perché non mi guardavi negli occhi?
Perché. Con che coraggio si può sostenere un simile sguardo? Non si può, nemmeno chi scarica un amico fedele in autostrada riesce a farlo. Forse perché sa perfettamente di essere quello che è: una merda. E a nessuno piacerebbe essere una merda. No, fino in fondo bisogna dirsi che non si sta facendo niente di male, non si riesce a prendersi la responsabilità di quell'azione, di aver mandato a morte un essere per cui rappresentiamo semplicemente TUTTO.
Prenditi la responsabilità delle tue azioni.
Guardami negli occhi quando mi abbandoni.

4 commenti:

  1. bello il tuo blog,se vuoi vieni a trovarmi,ciao.

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  2. intendevo dire bello il tuo blog,x quello che scrivi,ho letto che sei in un periodo no,ma nel mio complimento non c'era presa in giro nei tuoi confronti,ciao.

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