lunedì 18 gennaio 2010

Oggi si parla per bene

Il Linguaggio.
La Frase.
La Parola.
La Comunicazione.
Ci ho investito tutto. Risultato? So scrivere e non so parlare.
I miei pensieri si distendono per scritto e non a voce.
Guardiamo questo spazio: è pieno di parole. Parole disposte in frasi di senso compiuto. Inserite in discorsi di senso compiuto. Che giungono a delle conclusioni. Più o meno.
Potrei anche sembrare una personcina intelligente, leggendo qui. O almeno una che scrive bene. Questo sì.
E non so parlare!
Vocalmente, le mie comunicazioni sono interrotte. C'è un'interferenza.
Suona più o meno così: boh.
Che io sia confusa è abbastanza lampante, ma vorrei essere in grado di comunicare anche senza una tastiera, uno schermo o anche più semplicemente un foglio di carta tra me e il mio interlocutore.
"Cioè, nel senso" non è una frase. "Boh" non è una parola. "Cazzo" non è un intercalare. Semmai una richiesta. Ma questa è una di quelle storie che non si raccontano qui, se non dopo le 24. Cosa che comunque, non è mai avvenuta.
Oggi si parla per bene. Non mi interessa se ci impegherò un minuto o venti per terminare una singola frase. Si parla per bene. Con le parole giuste. Con parole mie.
Basta continuare a respirare.
Chi si ricorda di quando me lo scrivevo sul banco prima dei compiti in classe?

Nota conclusiva.
Utile la chat di facebook per comunicare con chi si dimentica il cellulare in luoghi remoti tipo Bologna. No, davvero. Utile. Soprattutto se ti rispondono. Non sono affatto sarcastica. Veramente.

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