martedì 11 maggio 2010

Odissea universitaria

Come alcuni di voi sapranno, capita di frequente che gli studenti del primo anno decidano di cambiare facoltà.
In realtà, gli unici a non sapere niente a riguardo sembrano essere i genitori, ma probabilmente solo per difficoltà pratiche.
Ad ogni modo, il fatto resta: non tutti hanno le idee chiare fin da subito. Basti pensare alla facoltà di architettura: quest'anno circa 1200 studenti, se le mie fonti sono esatte, hanno fatto il test d'ammissione, con soli 300 posti disponibili. Di questi 300, sempre in base alle mie fonti, circa due terzi si sono ritirati al primo semestre. Il che è tutto dire.
Questa breve introduzione è per dire, semplicemente, che io sono una dei tanti dalle idee confuse. Così da marzo ho smesso di frequentare l'università.
La mia intenzione non è quella di abbandonare definitivamente gli studi, ma, dal momento che non è possibile effettuare trasferimenti ora come ora, mi ritrovo in una fase di stallo.
Va bene, confesso che me ne son stata un po' con le mani in mano, e ho buttato via diverse giornate nella nullafacenza, ma probabilmente la maggior parte delle persone al mio posto avrebbero fatto lo stesso. In fin dei conti, il non fare niente piace un po' a tutti. Tuttavia, per quanto io abbia apprezzato il mio periodo di grattamento di pancia, sono ben consapevole che il tempo perduto vada recuperato in qualche maniera. Ed è qui che la mia storia ha inizio.
L'idea di partenza era informarsi sul come mettersi avanti per l'anno prossimo, in modo da partire bene, risparmiando sul tempo e, perché no, facendo contenta anche la mamma. Oltretutto c'era la questione della seconda rata di tasse, di ben 1400 euro, che volevo trovare il sistema per non pagare.
Ho mandato una prima email spiegando la situazione, e la risposta è stata di presentarmi personalmente in orario di segreteria per discutere la questione.
Ho effettuato una migrazione verso la mia segreteria, ovvero in viale Morgagni. Da casa mia raggiungere Morgagni non è questione di cinque minuti: dal momento che la segreteria apriva alle 3 e chiudeva alle 4 e mezzo, e che volevo arrivare un po' prima per prendere un numero decente, sono dovuta partire da casa mia col treno all'una, scendere a Santa Maria Novella, prendere un autobus ed arrivare lì alle 2 e venti. Con già più di dieci persone in fila prima di me, per consegnare delle tesi di biologia.
Giunto il mio turno, sono stata liquidata in cinque minuti: per non pagare le tasse devi effettuare la rinuncia agli studi, ergo gli esami che hai fatto saranno annullati e non potrai fare esami liberi nel frattempo, e tu vuoi farli, non è vero? Altrimenti i tuoi soldi andranno sprecati.
Morale: non potevo effettuare alcun trasferimento, dovevo sborsare 1400 euro, chiedere alla mia futura facoltà se mi avrebbero concesso la grazia di riconoscermi gli esami liberi e poi tornare in segreteria e vedere cosa mi avrebbero detto.
A questo punto è cominciata la seconda fase del mio piano: mandare email su email per scoprire se e cosa potevo effettivamente fare. Intanto i 1400 euro venivano pagati.
Le risposte alle mie email erano di una stupidità sconcertante. Alla domanda, posta tre volte e in tre forme sempre più elementari, "E' possibile fare esami liberi mentre aspetto per poter effettuare il trasferimento?" è stato risposto, ben tre volte e in tre forme sempre più seccate, "Non può dare esami presso questa facoltà dal momento che non vi è iscritta". Il che non aveva molto a che fare con la mia domanda.
Alla fine, ho deciso di informarmi sugli esami liberi a prescindere dal loro futuro riconoscimento. In fondo, imparare qualcosa non mi avrebbe fatto male, e almeno i soldi non sarebbero stati buttati del tutto nel water.
Così, ho mandato l'ennesima email alla segreteria, chiedendo informazioni a riguardo.
La risposta, o almeno la sua parte più rilevante, merita di essere copiata e incollata qui pari pari:
A questo punto le conviene fare la rinuncia agli studi, compilando un modulo in Segreteria con una marca da bollo e riconsegnando il libretto universitario e poi quando aprono le iscrizioni fare l'immatricolazione ad un'altra Facoltà.
Ovvero: ormai hai pagato, pazienza, fai la rinuncia agli studi.
Sul sito dell'università non sono riuscita a trovare uno straccio di informazione.
Posso dire che mi sento lievemente presa per il culo?

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