mercoledì 19 maggio 2010

Scatto

Buio.
No, non esattamente.
Le serrande sono quasi del tutto chiuse, trapassa appena un filo di luce dai forellini. Luce gialla, mi pare. O più probabilmente arancione. Meglio arancione, mi piace di più. Io odio il giallo.
Non sento poi così caldo. Ma almeno non sto tremando.
M. suda, invece. Come quando dormiamo insieme. Io divento calda, e lui suda.
Suda, e mi rimane appiccicato alla pelle. E poi inizia a filtrare all'interno.
E' un odore strano. E' quello che rimane togliendo il dolciastro delle bombolette che si spruzza addosso, l'alone delle magliette sotto le ascelle e i calzini che camminano da soli. Fondamentalmente, è puro ormone.
C'è silenzio ora. O almeno, mi ricorderò di questo momento come di un silenzio. Uno di quelli buoni.
Mi fermo. L'occhio si posa per un istante sullo schermo spento del computer. No, non sullo schermo. Sull'immagine riflessa sullo schermo spento del computer.
Una sagoma quasi del tutto in ombra, schiena diritta, capelli raccolti, treccine e dreads che scendono sulle spalle. Nient'altro che pelle su tutto il corpo.
Va bene, un momento di puro narcisismo è concesso a tutti, anche solo per autocompiacimento.
"Aspetta,-dico-prova a spostare la mano... no, non così, aspetta, aspetta... ecco, perfetto! Verrebbe una foto perfetta! Non c'è mai un fotografo quando ne hai veramente bisogno!"
E forse, è anche meglio così.

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